Il recente divieto dell’Unione Europea sulla vendita di auto diesel e benzina entro il 2035 ha sollevato preoccupazioni tra le organizzazioni di categoria in Italia. Secondo le stime, la transizione all’auto elettrica comporterà una perdita di 67.000 posti di lavoro nel Paese entro il 2030. Tuttavia, il problema non è solo la transizione all’elettrico, ma la crisi del settore auto italiano, che risale a molto prima dell’elettrificazione delle auto. Inoltre, l’industria della componentistica è quella che subirà il colpo più duro. Secondo un rapporto del Ministero dello Sviluppo Economico, 101 aziende che si occupano di componenti per le auto a benzina e diesel e danno lavoro a 26.000 persone sono a rischio. Altre 800 aziende con 54.000 dipendenti, il cui business è legato alla specializzazione sul motore a combustione, sono considerate a rischio moderato.
Tuttavia, alcune voci si alzano per contestare queste stime. Secondo uno studio di Motus-E e Cami, centro di ricerca dell’Università di Venezia Ca’ Foscari, entro il 2030, la transizione all’elettrico potrebbe comportare la creazione di oltre 150.000 nuovi posti di lavoro in Italia. Il rapporto sostiene che la conversione all’auto elettrica creerà un mercato interno di batterie per auto e il conseguente aumento della produzione di elettricità a basso costo, stimolando la creazione di posti di lavoro nella produzione di energia rinnovabile.
La questione centrale è come gestire la transizione all’elettrico e minimizzare la perdita di posti di lavoro. Le organizzazioni di categoria sostengono che la soluzione sta nell’aiutare le aziende a effettuare la transizione all’elettrico attraverso incentivi fiscali e investimenti nel settore. Il governo italiano si è impegnato a sostenere l’industria automobilistica italiana nell’adattarsi ai cambiamenti, annunciando un investimento di 4 miliardi di euro entro il 2025 per incentivare la produzione di auto elettriche.
In sintesi, il divieto di vendita di auto diesel e benzina entro il 2035 comporterà una perdita di posti di lavoro nel settore automobilistico in Italia. Tuttavia, la transizione all’elettrico offre anche l’opportunità di creare nuovi posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili e nella produzione di batterie per auto. Ciò richiederà un investimento adeguato e un piano di transizione solido per minimizzare la perdita di posti di lavoro nel breve termine e massimizzare i benefici a lungo termine per l’industria automobilistica italiana.